mercoledì 28 aprile 2010

Ancora un po' di pazienza...

...la mia, di aspettare che "certe cose" si sblocchino (impegni, impegni, dannatissimi impegni che vengono prima di altri! è_é), e quella del blog, di nuovo con ragnatele di quattro settimane...
E siccome, l'ho già detto, mi dispiace sempre lasciarlo lì per troppo tempo, metto qui qualcosina per ingannare l'attesa...

Ecco quindi degli "indizi" sulla prossima cosa che metterò qui sopra... fonti di ispirazione & suggestioni:

La già citata Alice Burtoniana in uno dei suoi bizzarri abiti


Una statuetta in bronzo di Ertè

Dopodiché, la prima parte della mia storia per il concorso Perfiducia (la prima frase era l'incipit uguale per tutti gli autori):



Non riuscivo a capire a che punto fossi. La mia vita e la mia strada mi avevano portato fin là. Ma il bello stava per cominciare

Ci guardavamo intensamente negli occhi. "E ora che succederà?" mi chiese. "Non è per questo che abbiamo deciso di venire qui?Perché ogni cosa è inaspettata e, probabilmente, casuale?" Amiche da tanti anni, seppure così diverse: lei allegra e solare, io più fatalista, forse cinica, ma non meno sensibile. Tutt'e due desiderose di prendere in mano le nostre vite. In questo strano luogo, tutto, e niente, poteva accadere.

Era un luogo strano: ci avvolgeva una calda penombra, e di questa... stanza? io potevo vedere solo lei, e lei solo me. Ma non faceva paura, era un buio caldo, confortevole; se ne avessimo memoria, probabilmente il grembo materno sarebbe un ricordo simile. La cosa, simbolicamente, aveva anche senso. Aspettavamo. Cosa sarebbe accaduto? Quando? Il perché non ce lo chiedevamo: quella domanda, qui, non aveva senso.