E siccome, l'ho già detto, mi dispiace sempre lasciarlo lì per troppo tempo, metto qui qualcosina per ingannare l'attesa...
Ecco quindi degli "indizi" sulla prossima cosa che metterò qui sopra... fonti di ispirazione & suggestioni:
Una statuetta in bronzo di Ertè
Dopodiché, la prima parte della mia storia per il concorso Perfiducia (la prima frase era l'incipit uguale per tutti gli autori):
Non riuscivo a capire a che punto fossi. La mia vita e la mia strada mi avevano portato fin là. Ma il bello stava per cominciare
Ci guardavamo intensamente negli occhi. "E ora che succederà?" mi chiese. "Non è per questo che abbiamo deciso di venire qui?Perché ogni cosa è inaspettata e, probabilmente, casuale?" Amiche da tanti anni, seppure così diverse: lei allegra e solare, io più fatalista, forse cinica, ma non meno sensibile. Tutt'e due desiderose di prendere in mano le nostre vite. In questo strano luogo, tutto, e niente, poteva accadere.
Era un luogo strano: ci avvolgeva una calda penombra, e di questa... stanza? io potevo vedere solo lei, e lei solo me. Ma non faceva paura, era un buio caldo, confortevole; se ne avessimo memoria, probabilmente il grembo materno sarebbe un ricordo simile. La cosa, simbolicamente, aveva anche senso. Aspettavamo. Cosa sarebbe accaduto? Quando? Il perché non ce lo chiedevamo: quella domanda, qui, non aveva senso.
1 commento:
Ciao cara, e grazie per avermi visitata!
Eh, sì... è sempre difficile, se non impossibile, vivere di ciò che si ama fare! L'arte poi... anche quando non hai il mondo contro che ti dice di "mettere la testa a posto" e trovarti un vero lavoro, c'è sempre quel qualcosa che ti blocca...
Però bloccare la creatività trovo che sia troppo dannoso per la salute :D e quindi io ci (ri)provo!!!
Bello ciò che hai scritto, sono curiosa di leggere il seguito della tua storia... già l'immaginazione è partita eheh, come sempre quando leggo una bella storia!
Grazie dell'incoraggiamento, passerò anche io molto spesso a trovarti!
Antonella
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