giovedì 31 luglio 2008

In punta di piedi

La danza classica l'ho riscoperta da poco. Quand'ero all'asilo e mi chiedevano, classica domanda "Cosa vuoi fare da grande?", la mia buffa risposta era "La ballerina e la cavallerizza". Due mestieri che ben si conciliavano tra loro, insomma... tipo che non so, al mattino andavo a cavallo e al pomeriggio alle prove di danza, con le mie belle gambe rese diritte dalla postura in sella...

Nove anni di danza classica, poi ho capito che quella non sarebbe stata la mia strada (va beh, in realtà mi era chiaro già da un po'), così ho smesso per dedicarmi alla recitazione.
Non è stata una perdita per il balletto internazionale, nemmeno per quello nazionale o regionale o cittadino; massì, ero bravina, ma non avrei mai potuto fare strada, anche solo per il fisico, che non è quello giusto... fossi andata dagli Amicidimaria la maestra Celentano non sarebbe stata contenta di me (ah, ma allora avrei rivendicato il fatto che non poteva portarmi via il mio sogno, e che se vuoi tanto tanto una cosa, poi questa cosa si avvera! E le fatine e i cerbiattini avrebbero volteggiato leggiadri intorno a me).

Ehm. Tornando in tema dopo questa non necessaria digressione (mah), la danza non sentì la mia mancanza, nè io del resto sentii la sua.

E poi ho cominciato a sognare di essere sul palcoscenico, e ballare con un bellissimo costume, e ballare bene davvero. Oppure di fare decine di piroette, una di seguito all'altra, con un equilibrio perfetto (cosa che nella realtà mi è sempre mancato), quante ne voglio. Se vedo un balletto in televisione - che sia ballato bene, è chiaro - mi fermo sempre a guardarlo.

Non mi manca la danza nel senso di essermi pentita per averla lasciata: l'ho detto, non sarebbe potuta essere la mia strada, non avrei neanche voluto intraprenderla. Però è tornata, in un certo senso, la vivo guardando i ballerini, immedesimandomi in quegli esseri privi di peso, che paiono non soggetti alla forza di gravità. Mi piacerebbe sapermi muovere come loro, questo sì, ma mi accontento anche di immaginarmelo...
e poi un modo (a parte quando sogno, è chiaro) per "danzare" ce l'ho...

lo posso disegnare.
Ed inventare una storia, chissà... ci sto lavorando.
Vedremo cosa ne verrà fuori.

5 commenti:

Rossana ha detto...

Da bambina, fra i tanti mestieri che ho sognato di fare, c'era anche quello di cantare, ma poi ho guardato in faccia alla realtà e ho capito che, se non volevo avere sulla coscienza un'intera Nazione, era meglio che avessi utilizzato le mie energie in qualcos'altro. I sogni si possono realizzare in tanti modi. Per esempio attraverso i doni che Dio, il Destino, Madre Natura o come lo vuoi chiamare, ci ha dato. Il tuo dono è quello di disegnare e, se lo vorrai, attraverso questo dono potrai ballare tutte le volte che vorrai. Maria De Filippi fabbrica solo illusioni. Ma la tua bravura nel disegno non è un'illusione.
Lasciati guidare dalle tue emozioni e la storia verrà da sè. Io sarò felicissima di leggerla ed ammirarla.
Ciao, Rossana

BlackSand ha detto...

beh potevi diventare un'acrobata da circo :D
A parte la battutaccia, non vedo l'ora di poter mettere gli occhi su questo nuovo progetto che sta entusiasmando anche me!!!

Gea ha detto...

Rossana, grazie davvero per quello che hai scritto! sì, cercherò di vivere quello che non posso attraverso le mie storie, sperando che chi legge le possa vivere con me... mi spiace per la tua mancata carriera di cantante, ma per fortuna il piacere di cantare una bella canzone non te lo potrà levare mai nessuno!
blacksand lo spiritoso, grazie anche a te!:) non so quanto ci vorrà per iniziare finalmente a vedere qualcosa di concreto, è ancora tutto molto nebuloso, anche perché nel frattempo devo dedicarmi anche ad altro... comunque quel (poco) che per ora vedo mi piace, lo approfondirò quanto prima, e spero di poter presto pubblicare qualcosa in modo da poter sentire anche opinioni esterne!

sabriciola ha detto...

Quanto volevo un tutù azzurro da piccola!!!Credo che tutte abbiamo provato a fare un corso di danza da bambine o almeno ci abbiamo fatto un pensiero!

Gea ha detto...

mi sa di sì, sabry... poi però intorno ai dodici anni la Pallavolo, da sempre "nostra" Nemica Giurata, ci portava via la metà delle giovani ballerine... scherzo eh!