venerdì 20 giugno 2008

Suono notturno di ninnananna


A me, l'avrò già detto, piace inventare storie tanto quanto disegnarle.
Così nacque quest'altra storia qui, ancora una favola, ancora serena e sognante. Oggi mi piacerebbe cimentarmi anche con temi un po' più "tormentati", inserire qualche elemento di conflitto (e infatti un'altra storia ancora, la seconda avventura dei personaggi de "Il mare sul tetto", è così), provare a scrivere una favola nera alla Tim Burton (altro regista tra i miei "Maestri", insieme al già citato Miyazaki)... ma questa è un'altra storia, o meglio, sono altre storie...
"Suono notturno di ninnananna" nacque l'estate scorsa, e solo quando fu finita mi accorsi che la trama ridotta all'osso era la stessa de "Il mare sul tetto": la nostalgia di una vecchina per qualcosa che amava tanto e che da tempo non aveva più, e l'avventura della sua nipotina (in questo caso bisnipotina, e di qualche anno più grande di Sara, protagonista dell'altra storia) per poterle ridare ciò che aveva perduto. Evidentemente è un'idea che mi coivolge molto più di quanto io non creda...
A parte questo, gli avvenimenti sono del tutto diversi. In particolare, c'è un prologo di cinque tavole, di cui questa quassù rappresenta la prima, la cui atmosfera mi venne suggerita da una canzone, "Razor" dei Foo Fighters... ascoltatela, e poi ditemi se non vi evoca la pace di una serena nottata estiva, cielo blu profondo, un sacco di stelle, magari qualche lucciola... io non so perché, ma quell'arpeggio di chitarra mi porta alla mente anche alberi, una danza, il profumo dello Zampirone, che mi piace un sacco. Mi chiedo perché... probabilmente qualche spettacolo a Vignaledanza, quand'ero piccola. Ma è una visione calda e serena, che spero di essere riuscita a mettere un pochino in questa pagina...

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